MARZO: La Quaresima tempo per ricominciare da Cristo

Durante il tempo della Quaresima i credenti sono invitati a ravvivare il dono del loro Battesimo. Attraverso la penitenza, l’ascolto della Parola di Dio e con la preghiera più intensa, si preparano a celebrare Triduo Pasquale, centro di tutto l’anno liturgico, in cui rivivere e fare memoria dell’evento fondamentale della fede cristiana, che è la Pasqua. La Quaresima inizia con il Mercoledì delle Ceneri e si conclude dopo quaranta giorni il Giovedì santo con la Messa in Coena Domini esclusa, in quanto essa dà inizio al Triduo pasquale. Dunque la Quaresima nasce dalla presa di coscienza del significato della Pasqua nella vita cristiana attraverso il dono del Battesimo.

 

La liturgia della Parola nel tempo di Quaresima, che inizia sempre col Vangelo delle tentazioni la prima domenica e della trasfigurazione al Tabor nella seconda domenica, ha un senso particolare in ogni anno liturgico: nell’A viene sottolineato il carattere preparatorio della Quaresima al Sacramento del Battesimo nei primi secoli della Chiesa, nell’anno B si concentra sul mistero pasquale di Cristo e nell’anno C sulla misericordia di Dio per il peccatore.

Il tempo della Quaresima dura quaranta giorni; questi sono stati fissati tenendo conto di alcuni riferimenti biblici: i giorni del diluvio (Gen 7,17); i giorni e le notti di digiuno di Mosè sul monte Sinai prima di consegnare i Dieci Comandamenti al popolo d’Israele (Es 24,12-18); i 40 anni di peregrinazione del popolo di Israele nel deserto prima di entrare nella Terra Promessa (Dt 8, 2 – 6); il digiuno del Profeta Isaia nel viaggio al Monte Oreb (1Re 19,13-18); i giorni in cui Giona predica la penitenza a Ninive (Giona 3,1-6); infine quaranta furono i giorni che Gesù trascorse, condotto dallo Spirito, nel deserto, dove fu tentato da Satana, prima di iniziare la Sua vita pubblica (Mt 4, 1-11).

Quaranta è il numero che indica un tempo di preparazione prima di un evento importante. I quaranta giorni della Quaresima sono un tempo di preparazione nel quale, praticando il digiuno, la carità e l’elemosina, accompagnati da una preghiera più intensa, il cristiano si prepara a vivere il grande evento della salvezza che è la Pasqua di Cristo. 

 

L’invito, che la Chiesa rivolge ai suoi figli, è quello di riflettere sulla propria vita, sulle proprie scelte, per orientarsi verso il Bene e la Verità che è Cristo Gesù. Il tempo quaresimale è particolarmente idoneo alla conversione e all’esperienza della misericordia di Dio. Davanti all’amore del Padre, non solo possiamo prendere coscienza del nostro peccato, che è allontanamento da Dio, ma anche e soprattutto riconoscerci figli amati che avvertono la nostalgia della comunione con la SS. Trinità.  L’uomo, infatti, non può vivere senza questo amore che, invece, gli permette di comprendere il senso della vita in Cristo, a cui ogni esistenza è orientata. Lo Spirito Santo, che condusse e sostenne Gesù nel deserto, ci dona la grazia di rinnovare il nostro essere figli di Dio, nel Figlio Gesù.

Il Messale parla della Quaresima come di un “sacramento”, ovvero il “segno sacramentale della nostra conversione”. I credenti partecipando, nella fede e attarverso la conversione, al Mistero di Cristo rispondono con la santità della vita alla Grazia ricevuta al momento del Battesimo e per questo sono salvati.

 

Le opere che accompagnano il cammino quaresimale sono: il digiuno e l’astinenza, specialmente il mercoledì delle ceneri e il venerdì santo, che esprimono l’impegno esterno verso la conversione. La liturgia della Quaresima richiama continuamente i credenti a superare il formalismo esteriore e indirizza, invece, alla responsabilità di vincere il peccato; la preghiera: da vivere con la frequentazione assidua della Parola di Dio.

Pregare, infatti, significa partecipare alla preghiera filiale di Cristo e alla sua relazione col Padre; la carità: questo comporta vincere il proprio egoismo e fare di se stessi, come Cristo, dono al Padre e ai fratelli. 

Il mistero di Cristo, il Suo passaggio dalla morte alla vita, deve animare tutta la vita cristiana, non solo il tempo della Quaresima, affinché possiamo diventare persone pasquali.